Emanuele Arrigazzi è uno Scatorchio irresistibile. Si immerge nei larghi pantaloni della sua maschilità e la rende umanissima. Travolgente e impetuoso, Emanuele-Scatorchio fa spalancare le risate degli spettatori e le conficca nelle profondità della commozione.
Emanuele riesce a rendere tutto così naturale!, come se la cialtroneria e la sgangheratezza di Scatorchio venissero fuori spontaneamente. In realtà è l’artista-attore che le ottiene con la sua raffinatezza, e attingendo a quella parte selvaggia dell’animo maschile che abbiamo tutti, ma che ci dicono sia meglio non tirare fuori.
La maestria da grande attore si vede anche in questo: Emanuele spesso lascia che sia Scatorchio a recitare, cede a lui il compito di imitare tutti gli altri personaggi: e così il nonno, la vedova Capecchia, il sindaco, il prete, l’amata Sirocchia, il rivale Cicerchio e tutti gli altri, sono impersonati dal protagonista più che dall’attore; hai l’impressione che sia direttamente Scatorchio a presentarteli. In questo modo l’immersione nel racconto è ancora più intensa, il coinvolgimento è potente, e questa storia arriva al pubblico con una forza moltiplicata. Tiziano Scarpa
Di Tiziano Scarpa.
Regia e interpretazione di Emanuele Arrigazzi
Produzione Casa degli alfieri
“Un vestito che sembra cucito su misura per Arrigazzi, monologatore d’eccellenza che ha interiorizzato l’arte del grammelot…La fluidità del testo e la grande tecnica con cui l’attore piemontese, affronta un linguaggio difficilissimo da pronunciare rendono lo spettacolo estremamente fruibile e lineare.” Davide Sannia
“Personaggi e presenze interpretate perfettamente da Emanuele Arrigazzi, la sua è una prova attoriale che non può per nulla lasciare indifferenti.C’è tanta ironia, ma anche tanta ferocia nel testo come un urlo strozzato in gola, una rivoluzione nell’anima che non si trasmette al corpo.” Ivan Filannino
“Non molti attori si cimentano oggi con il grammelot, una prova difficile il cui rischio sta nella poca presa sul pubblico. Arrigazzi inchioda con la capacità di infondere significato a termini spuri o fantasiosi. Da vedere, assaporare e rivedere ancora.” Nicoletta Cavanna