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ll capolavoro di Dario Fo e Franca Rame, rivisitato in una versione completamente al femminile.

Questo spettacolo, che per decenni nell’immaginario collettivo è stato associato alla potente figura di Dario Fo, c’è invece una donna. Questa rielaborazione di Mistero Buffo parte da un’importante eredità artistica e dalla sensibilità femminile per conferire all’opera una veste nuova e contemporanea.

Il mio “Mistero Buffo” non vuole essere ovviamente una copia del lavoro di Dario Fo, ma si snoda prima di tutto da un punto di partenza molto semplice: una donna che mette in scena, da sola, Mistero Buffo, che non
esclude il lavoro del Maestro ma ha, per forza di cose, una direzione espressiva totalmente differente.

Soprattutto vorrei capire come la questione del potere, dell’arroganza, dell’ingiustizia sociale, tutt’altro che risolta e appartenente al passato, ancora oggi possa risuonare attraverso un materiale scritto alla fine degli
anni Sessanta e attraverso delle storie che sono alla base della nostra cultura, e non solo, da secoli


Ho scelto il fil rouge della Sacra Famiglia, mettendo in campo due differenti momenti della vita di Gesù: Gesù
bambino e Gesù adulto, accompagnato ovviamente dalla presenza, indubbiamente importante, di sua madre,
Maria di Nazareth.

Lo spettacolo si compone di linguaggi differenti: da dialetti del nord Italia, con una rielaborazione libera, fino al sardo, una lingua dai suoni atavici, primitivi che si presta perfettamente a raccontare storie antiche come queste.

Elisa

Produzione Sardegna Teatro
Di Dario Fo
Con Elisa Pistis

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